Perchè nel 2016 mi dedicherò alle vostre “Intranet”
by Daniele Vistalli, on 19.05.2017
Da più di 15 anni lavoro con le tecnologie di collaboration IBM (prima Lotus Notes/Domino, poi ho aggiunto WebSphere Portal, poi Connections ed oggi tutto quello che riguarda il cloud) e da 15 anni vedo nelle aziende che incontro ogni giorno, progetti, promesse, investimenti che non sempre (anzi raramente) portano alla realizzazione di quanto si pensava o sperava all’inizio.
Spesso quando entro in una azienda, per me nuova, e chiedo “come è fatta la vostra intranet” colgo un senso di disagio malcelato e quando approfondisco il tema scopro che:
- La intranet semplicemente non c’è
- La intranet c’è, è stata creata con un progetto faraonico ma oggi è un luogo abbandonato un perchè il dirigente o gruppo che l’aveva pensata o sponsorizzata si è sfaldato ed è diventata una cattedrale nel deserto, costosa, scomoda, a volte inutile
- Si sta pensando di fare una nuova “intranet” che non avrà i problemi della precedente, tipicamente quando un nuovo responsabile è stato individuato ed è stato trovato il budget per farlo.
Ecco, gli ultimi due casi, e lo dirò senza giri di parole, rappresentano la cartina al tornasole della “miopia” manageriale con cui questo tipo di progetti sono, troppo spesso, condotti.
E spiego cosa intendo. Una intranet (ed allarghiamoci anche al “digital workplace”) che nasce per essere:
- Appealing
- Coinvolgente
- Interattiva
- Dinamica
è, per la mia esperienza, una iniziativa destinata a costare ed a fallire. Soddisferà l’ego dei creatori, coinvolgerà gli “employee” per qualche giorno… poi tutti torneranno a fare quello che facevano prima e la nostra cattedrale nel deserto sarà servita.
Prendiamo invece un esempio che sembrerebbe non centrare. Prendiamo quello che succede quando un’azienda di produzione (manifatturiero, industriale, chimico) crea un nuovo impianto. Cosa succede in questo caso ? Si ragiona su:
- Efficienza
- Costo dell’investimento
- Indicatori per misurare il ritorno
- Processi di gestione, manutenzione, aggiornamento
In questo caso quello che si vuole portare a casa non è la creazione di qualcosa che “compiaccia” ma un guadagno che dovrà essere certo, misurabile, duraturo.
Veniamo alla tesi.. se avete visto una intranet in abbandono, se avete un progetto costoso venire “buttato” al primo cambio di management il problema è solo questo… La intranet è stata vista come “una bella cosa di cui non potevo fare a meno” e non come un “impianto che fa parte del processo di produzione del valore” dell’azienda.
Nei prossimi post passerò dalla “teoria” agli spunti pratici per permettere a chi vorrà seguirmi in questo percorso di:
- Svolgere una auto-valutazione di ciò che avviene nella sua azienda
- Farsi domande “giuste” ed impostare un processo e un progetto che possa guardare molto lontano.
- Scrivermi, confrontarsi e discutere su come una intranet che funziona possa ripagarsi e creare valore per la propria azienda.
Alla prossima… nel frattempo riflettete… una strada, anche complessamente disegnata.. non è detto che porti a qualcosa di buono. Prima si pianifica il viaggio sapendo dovo si vuole arrivare, poi si parte.